I toscani non sono soddisfatti del servizio di trasporto pubblico locale. Desiderano più corse, più controlli sull’evasione, nuovi e confortevoli bus, maggiore puntualità, più informazioni. E sono certi che con il gestore unico il servizio migliorerà.

FIRENZE, 14 Marzo 2017 – I toscani non sono soddisfatti del servizio di trasporto pubblico locale. Desiderano più corse, più controlli sull’evasione, nuovi e confortevoli bus, maggiore puntualità, più informazioni. E sono certi che con il gestore unico il servizio migliorerà.

Questo il quadro che emerge dall’indagine Ipsos commissionato da AT (Autolinee Toscane), azienda che ha vinto la gara per la gestione unica del Tpl, a cui proprio ieri la Regione ha confermato l’aggiudicazione provvisoria.

L’indagine, presentata questa mattina da Bruno Lombardi e Jean Luc Laugaa, Presidente e Ad di Autolinee Toscane (AT), e da Nando Pagnoncelli, direttore di Ipsos Italia, ha rilevato che negli ultimi due anni i cittadini hanno riscontrato un peggioramento del servizio, in particolare a Firenze.

Andamento per il servizio: per il 26% è molto e abbastanza peggiorato, mentre solo per il 13% è molto e abbastanza migliorato. Tendenza che a Firenze registra una forte accentuazione negativa: il 48% lo ritiene peggiorato.

Criticità e note negative: il numero di corse (un problema per il 38% degli intervistati), la tempestività informazioni (37%), la pulizia (36%), la sicurezza (35%), la puntualità (32%), la sicurezza (35%), il comfort (31%).

Responsabilità dei disservizi. Secondo il 31% degli intervistati la responsabilità è degli attuali gestori, per il 18% è da attribuire ai Comuni e per il 12% alla Regione Toscana.

La soluzione. Assegnare il servizio ad unico gestore (per il 31% delle risposte spontanee, che sale al 50% se aiutata), individuato come soggetto capace di migliorare l’organizzazione, l’informazione all’utenza, un più elevato controllo del servizio, a sicuro vantaggio dell’efficienza.

Abbiamo voluto scattare questa fotografia del Tpl toscano per comprendere il contesto in cui, tra pochi mesi, ci troveremo ad operare – commenta Bruno Lombardi, presidente di AT – Abbiamo voluto conoscere le criticità percepite dai passeggeri e le loro proposte di miglioramento per poter offrire un servizio il più possibile rispondente alle esigenze”.

Proposte di miglioramento. Aumento dei controlli contro l’evasione (aspetto molto sentito dal 47% degli intervistati), importare best practices internazionali (42%), nuovi bus (34%), più investimenti (31%).

Siamo pronti ad investire in Toscana 563 milioni di euro: 119 per acquistare depositi e officine; 93 milioni per comprare l’attuale parco bus; 300 milioni per l’acquisto di nuovi bus e 51 milioni per le tecnologie utili al controllo del servizio e tempestive informazioni agli utenti. Abbiamo – continua Lombardi – le competenze, l’esperienza e le risorse necessarie per potenziare l’offerta del servizio e conquistare nuovi utenti all’uso del trasporto pubblico. Vogliamo trasferire in Toscana l’esperienza del gruppo Ratp (leader mondiale nel Tpl che opera in 15 paesi del mondo) per portare il servizio a livello delle grandi città europee”.

I margini per farlo ci sono, ce lo dice la stessa indagine: l’80% degli intervistati ha dichiarato di utilizzare e preferire il mezzo privato, ritenuto più comodo e affidabile; solo un modesto 13% dichiara di usare i mezzi pubblici. Si distingue Firenze, dove sia l’esteso servizio urbano che soprattutto la tramvia, hanno contribuito a ridurre il traffico privato al 74%, rispetto all’88% della media regionale.

Questo dato conferma che in toscana il tpl ha un ottimo potenziale di crescita – conclude Jean Luc Laugaa, ad di AT – Lo ha dimostrato l’esperienza e il successo della tramvia, un servizio efficiente che ha convinto molti pendolari a rinunciare al mezzo privato. La nostra sfida è quella di rendere il servizio dei bus una alternativa alla mobilità privata, rispondente alla qualità attesa, oggi non pienamente soddisfatta. Siamo pronti ad invertire questa tendenza”.